Palestina, con i miei occhi, tra muro di separazione e coloni – di Monica Pozza

sabato, 8 Aprile, 2023
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[NOTA REDAZIONALE, RDM] Fenomenologia è esattamente questo: andare a vedere con i propri occhi ciò di cui si vuole parlare, soprattutto se si parla di fatti carichi di violenza, dolore, ingiustizia, soprattutto se si parla di situazioni che vedono reazioni pregiudiziali quasi automatiche di partiti costituiti, e anche fondamentalismi, fanatismi e l’atteggiamento complementare a questi: il cinismo, in tutte le sue forme, la menzogna, in tutti i suoi aspetti, e il risutato finale di questa spirale negativa: radicalizzazione da un lato, dove la violenza infuria; indifferenza dall’altro, dove si può ancora alzare le spalle e chiudere la porta al vero.

Le tremende notizie che giungono da Israele in questi mesi e in questi giorni sono l’esempio più chiaro di questa spirale negativa. Nel video che qui pubblichiamo c’è un inizio del viaggio di conoscenza che tutte le donne e tutti gli uomini di buona volontà dovrebbero fare, prima di cominciare a disputare invano, per vedere con i propri occhi qual è la situazione in quella terra tragica.

E poiché è Pasqua, vorrei ricordare che per credenti e non credenti cristiani  l’estrema e più alta parola divina  è il grido di sconforto di un uomo nudo, spogliato di ogni potere, mentre viene ucciso, a Gerusalemme. Questo, alla fine, resta di ciò che chiamano la buona novella. Questo che nessuna onestà intellettuale può distruggere, perché non avanza nessuna pretesa di affermazione o di negazione. Ma questo era l’uomo che molti hanno chiamato dio. Uno capace di legare nella sua carne l’idea del bene e la rinuncia alla forza. “Incarnazione”,  forse, vuol dire questo. Altro non sappiamo.

Guarda il video qui: https://youtu.be/LPZtWqWxKR4

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