Elogio del moralismo. Roberta De Monticelli sugli antichi mali degli italiani (di Elisabetta Ambrosi)

mercoledì, 5 Gennaio, 2011
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«I dati della questione morale rendono ardua e infuocata – rossa di vergogna o di collera – quella che Hegel chiamava la preghiera mattutina del cittadino, la lettura dei giornali». Comincia la mattina allo spuntare del sole l’indignazione di Roberta De Monticelli, filosofa esperta di fenomenologia, rientrata in Italia nel 2003 dopo quindici anni di insegnamento a Ginevra. Nell’incipit che apre il suo ultimo libro, che è un autentico inno alla ragione e al diritto, La questione morale (Cortina editore, pp. 186, euro 14), descrive la miseria etica con cui la cronaca ci mette ogni giorno a confronto. «Una corruzione a tutti i livelli della vita economica, civile e politica», che si manifesta in «cariche pubbliche a figli e amanti, scambi di carriere politiche contro favori privati, concorsi pubblici decisi da cordate o parentele, familismo, clientelismo, caste, penetrazione delle mafie e diffusa mafiosità dei comportamenti, perdita stessa del senso delle istituzioni da parte dei governanti». (scarica il file in formato Pdf)

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