Una scuola a 5 stelle? Un’analisi delle proposte del movimento di Beppe Grillo (di Girolamo De Michele)

mercoledì, 13 Marzo, 2013
By

Cosa succederebbe nel mondo della scuola se i programmi di Grillo e del M5S venissero realizzati? Facciamo un esperimento mentale, al netto delle contraddizioni interne, per cogliere i potenziali o reali strati di consenso ai quali il M5S punta. Il programma del M5S, alla voce “Istruzione”, prevede in sintesi: abolizione della legge Gelmini, abolizione dei finanziamenti alla scuola privata, abolizione del valore legale del titolo di studio, restituzione alla scuola pubblica degli 8 miliardi tagliati, didattica a distanza (e-learning), più internet per tutti, valutazione degli insegnanti da parte degli studenti. A questo Grillo, nel post “Gli italiani non votano mai a caso” del 26 febbraio [qui] aggiunge la proposta di abolire stipendi ai pubblici dipendenti sostituendoli con un reddito di cittadinanza (oscillante, stando a quanto dichiarato in campagna elettorale, tra 800-1.000 € al mese):

Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch’essi dalle tasse. È una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese. Va sostituita con un reddito di cittadinanza.

(continua la lettura su Carmilla on line)

Un commento a Una scuola a 5 stelle? Un’analisi delle proposte del movimento di Beppe Grillo (di Girolamo De Michele)

  1. Corrada Cardini
    lunedì, 29 Aprile, 2013 at 17:57

    Dunque se non ho capito male….ognuno si forma come gli pare, magari sul blog di Grillo…i docenti diventano dei lavoratori socialmente utili… Scontro fra generazioni e distruzione di ogni rapporto fiduciario intergenerazionale. Un futurismo del 2000. Lo ammetto…non vedo in che modo questo potrebbe fecondare l’arido presente caratterizzato da ignoranza diffusa e messa in discussione del principio del diritto di tutti ad avere pari opportunità e selezione di merito.. Sappiamo tutti come funziona in Italia.. manca una cultura in tal senso, dunque il libero gioco del mercato del lavoro non garantisce un bel nulla, ammesso che altrove sia in grado di farlo…magari si.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*