Alle origini della cognizione sociale. Fondamenti biologici dell’intenzionalità collettiva

lunedì, 13 Dicembre, 2010
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Il 22 dicembre, ore 14-16,
aula Pitagora, Dibit 2, Università Vita-Salute San Raffaele

Mattia Gallotti (università di Exeter) terrà il seminario:

ALLE ORIGINI DELLA COGNIZIONE SOCIALE:
I FONDAMENTI BIOLOGICI DELL’INTENZIONALITA’ COLLETTIVA

ABSTRACT. La teoria dell’intenzionalita’ collettiva segna una svolta nella filosofia della societa’. L’elemento di rottura consiste nello spiegare l’origine dei fenomeni sociali da una prospettiva riconducibile solo in parte al tradizionale dibattito sull’individualismo come teoria della societa’. Il problema e’ conciliare l’approccio individualista con l’idea che i fenomeni sociali sono comunque diversi da quelli individuali. Per John Searle, la differenza e’ tutta nella testa degli individui, anche se non e’ chiaro in che cosa consista ne’ come spiegarla. Una chiave di lettura per spiegare l’ontologia dell’intenzionalita’ collettiva e’ il naturalismo. Secondo l’approccio naturalista, gli scienziati cognitivi dovrebbero essere in grado di spiegare la natura e il funzionamento dell’intenzionalita’ collettiva, ammesso che vi sia un meccanismo che genera questa forma di attivita’ mentale. Nel dubbio, non possiamo credere che l’intenzionalita’ collettiva esista nella testa degli individui se la scienza non ci fornisce prove concrete. Ma la ricerca sui fondamenti neurali della cognizione sociale ha prodotto risultati controversi finora, mentre i progressi piu’ significativi sono stati compiuti in vari ambiti della psicologia sperimentale. Per esempio, il lavoro di Michael Tomasello sullo sviluppo della socialita’ durante l’infanzia e tra i primati dimostra che l’intenzionalita’ collettiva e’ una caratteristica distintiva della cognizione umana.

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