“Quando finirà la guerra?” L’addio di Fulvio Papi

sabato, 26 Novembre, 2022
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Il 21 novembre scorso, all’età di 92 anni, se ne è andato Fulvio Papi, filosofo. A lungo docente dell’Università di Pavia, studioso di Giordano Bruno, cultore della tradizione hegeliana e da sempre animatore instancabile oltre che a lungo Presidente Onorario della Casa della Cultura a Milano, era nato a Trieste nel 1930 e si era laureato nel 1953, da allievo di Antonio Banfi, alla Statale:  per diventare egli stesso voce e protagonista di quella “Scuola di Milano” che ha ricordato intensamente nel suo  libro fondamentale La scuola di Milano: Banfi, Cantoni, Paci, Preti (1990). Scrive Ferruccio Capelli, direttore della Casa della Cultura, in un suo commosso ricordo, che “Il suo nome resterà legato per sempre al seminario di filosofia che ha organizzato in via Borgogna 3 per quasi trentacinque anni: un appuntamento di grande successo e di particolare rilevanza nella ricerca filosofica italiana”. (Vedi qui il ricordo di Ferruccio Capelli: https://www.casadellacultura.it/1370/per-fulvio-papi ).

Anche Davide Assael, che di lui, oltre che di Carlo Sini, è stato indirettamente allievo, ricorda con commossa partecipazione questa sua generosa e testarda oasi di lettura e discussione nel cuore di una Milano già del tutto dimentica degli anni in cui la filosofia aveva animato la vita anche culturale e politica, e “i concetti si costruivano a partire dalla vita, come da lezione del suo maestro Antonio Banfi”. “Ma la cosa per cui gli sarò per sempre debitore sono i seminari sui “Grandi libri della filosofia” che organizzava alla Casa della cultura di Milano, con Fondazione Corrente luogo della sua vita intellettuale. Io ero studente universitario, in un momento di vera crisi dell’offerta culturale, con un mondo che scompariva e nessuno che se ne creasse all’orizzonte. Eravamo, all’inizio, in pochi a partecipare. Io, forse, l’unico giovane. Grazie a quegli incontri, sentìi tutti i grandi filosofi del mio tempo.” (Leggi sulla pagina di Domani (https://www.editorialedomani.it/fatti/e-morto-il-filosofo-fulvio-papi-ual9u3bf) o scarica qui la testimonianza di Davide Assael).

Milano non lo dimenticherà presto: Gabriele Scaramuzza, già docente alla Statale di Milano, di Papi compagno intellettuale oltre che amico, gli dedicherà un numero della rivista che dirige, Materiali di estetica, a cui Papi ha collaborato fino all’ultimo.

Un ‘altra, meno accademica ma assi vivace e combattiva rivista sta raccogliendo interventi e ricordi dei suoi amici e ammiratori: Odissea, che porta sul frontespizio una delle più illuminanti frasi di Robert Musil: “Nessuna grande cultura può trovarsi in un rapporto obliquo con la verità”. Il suo Direttore, Angelo Gaccione, scrittore e grande amico di Papi, gli ha negli anni offerto uno spazio dove esprimere l’aspetto più impegnato, in senso civile e politico, del suo pensiero. E ci regala oggi quello che sembra il suo ultimo scritto, mandato pochi giorni prima di lasciarci. Come se le ultime parole di un pensatore e di un uomo, per alcuni le più necessarie, volessero indicare la strada che dobbiamo imboccare se vogliamo conservare a questa vita un po’ di senso:

C’è una domanda che oggi ritorna da un luogo all’altro, da un diffuso timore a una speranza incerta, dubbiosa, convinta della propria fragilità: quando finirà la guerra in Ucraina? (….)”

Vedi qui l’ultima riflessione di Fulvio Papi: ODISSEA (libertariam.blogspot.com)

 

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