APPELLO PER KHALED EL QUAISI/PETITION FOR KHALED EL QUAISI

giovedì, 28 Settembre, 2023
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This is a call for the whole academic community all over the world. Please read and download here the English version, and circulate it as widely as possible. Signatures can be added in the comment modality. 

Con preghiera di far circolare.  Si può firmare nello spazio Commenti.

Care colleghe e cari colleghi,

vi scriviamo con preghiera di sostegno e condivisione.

Dal 31 agosto Khaled El Qaisi, studente di Lingue e Civiltà Orientali presso la Sapienza Università di Roma e co-fondatore del Centro Documentazione Palestinese, a seguito di un controllo da parte dell’esercito israeliano al valico di frontiera di Allenby tra Cisgiordania e Giordania, è trattenuto presso il carcere di Petah Tikva, a est di Tel Aviv, senza la possibilità di interloquire con il suo legale, in attesa di un’accusa che ad oggi non è stata ancora formalizzata. Il racconto della dinamica dell’arresto potete leggerlo nella lettera scritta dalla moglie, Francesca Antinucci, con lui e il figlioletto di quattro anni al momento del prelevamento forzato, e di Lucia Marchetti, madre di Khaled, riportata in calce. Lo studente è un cittadino italo-palestinese, di ritorno con la famiglia da alcuni giorni di vacanza nei suoi luoghi di origine, a Betlemme, nei territori occupati. Il 7 settembre, ad una settimana dalla detenzione, si è tenuta una prima udienza, di cui il legale di Khaled non ha potuto rivelare alcun dettaglio, che ha decretato il prolungamento della detenzione per sette giorni. Una seconda udienza si è tenuta il 14 e una terza il 21, sancendo il prolungamento dell’arresto fino al 1 ottobre, a cui potrebbe seguire un lungo periodo di reclusione, anche in assenza di formulazione di ipotesi accusatorie. Nel mentre continua la sua detenzione preventiva in carcere, in un paese straniero e senza possibilità di essere assistito dal suo legale durante gli interrogatori quotidiani a cui è sottoposto.

Ancora prima che come studente e cittadino italiano, pensiamo a Khaled come un essere umano a cui sono al momento negati i più elementari diritti e garanzie giuridiche propri delle democrazie liberali. La comunità accademica dovrebbe proteggere i propri allievi facendo sentire la sua voce in una questione che desta molta preoccupazione per le sue dinamiche e possibili esiti. La Sapienza, il suo Ateneo, ha già espresso il suo pieno sostegno in una nota dell’8 settembre (https://www.uniroma1.it/it/notizia/sapienza-chiede-una-rapida-soluzione-alla-vicenda-di-khaled-el-qaisi), e molte associazioni nazionali ed internazionali (Amnesty International, ANPI, CGIL) hanno fatto propria questa causa con petizioni e interrogazioni ufficiali.

Con la presente si chiede la ferma condanna degli eventi e un’attestazione di solidarietà per familiari e amici, che in queste ore stanno portando avanti una serie di iniziative per liberare Khaled e riportarlo a casa tra i suoi affetti e alle sue attività di traduttore e studioso di questioni mediorientali. Vi saremmo grati se voleste dare seguito a questo appello, sottoscrivendolo e facendolo circolare tra i vostri contatti del mondo accademico. Per esprimere la vostra adesione potete scrivere a sarin.marchetti@uniroma1.it

Nel ringraziarvi sentitamente per l’attenzione, vi porgiamo i nostri più sinceri saluti,

Sarin Marchetti, Dipartimento di Filosofia, Sapienza Università di Roma

Valentina Pedone, Dipartimento di Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia, Università degli Studi di Firenze

 

 

Roma, 26 settembre 2023

 

 

 

***

Il 31 agosto Khaled El Qaisi, rispettivamente marito e figlio delle scriventi, è stato trattenuto dalle autorità israeliane ed è tuttora prigioniero in virtù di una misura precautelare in attesa di verifica di elementi per formulare un’accusa.

Lo scorso giovedì Khaled, che ha doppia cittadinanza, italiana e palestinese, attraversava con moglie e figlio il valico di frontiera di “Allenby” dopo aver trascorso le vacanze con la propria famiglia a Betlemme, in Palestina.

Al controllo dei bagagli e dei documenti, dopo una lunga attesa, è stato ammanettato sotto lo sguardo incredulo del figlio di 4 anni, della moglie nonché di tutti i presenti che erano in attesa di poter riprendere il proprio percorso.

Alle richieste di delucidazioni della moglie non è seguita risposta alcuna, piuttosto le sono state sottoposte domande per poi essere allontanata col proprio figlio verso il territorio giordano, senza telefono, senza contanti né contatti, in un paese straniero. Nel tardo pomeriggio la moglie e il bambino sono riusciti a raggiungere l’Ambasciata Italiana solo grazie alla umana generosità di alcune signore palestinesi.

Khaled, traduttore e studente di Lingue e Civiltà Orientali all’Università La Sapienza di Roma, stimato per il suo appassionato impegno nella raccolta e divulgazione e traduzione di materiale storico palestinese, è tra i fondatori del Centro Documentazione Palestinese, associazione che mira a promuovere la cultura palestinese in Italia.

La famiglia, gli amici ma anche chi ha semplicemente avuto occasione di conoscerlo, sono in fremente attesa di avere aggiornamenti. Al momento ancora non ha potuto incontrare il suo avvocato e sono ancora poche le notizie che si hanno riguardo alla sua incolumità.
Dal consolato e dal legale abbiamo saputo solo che affronterà un’udienza giovedì 7 settembre.

Immaginiamo intanto Khaled in completo isolamento, senza contatti col mondo esterno, senza percezione reale dello scorrere del tempo, sotto la pressione di continui interrogatori, in pensiero angosciato per la sorte del proprio figlio e di sua moglie lasciati allo sbaraglio con l’unica immagine negli occhi relativa alla sua deportazione in manette.
La situazione è dunque gravissima.

Attendiamo con grande ansia la risoluzione di questa ingiusta prigionia.
Chiediamo a chiunque ne abbia il potere, che si accerti delle condizioni di salute di Khaled e che soprattutto eserciti tutte le pressioni necessarie per la sua celere liberazione.

Le scriventi,

Francesca Antinucci, moglie

Lucia Marchetti, madre

 

 

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Un commento a APPELLO PER KHALED EL QUAISI/PETITION FOR KHALED EL QUAISI

  1. Roberta Guccinelli
    venerdì, 29 Settembre, 2023 at 14:18

    Sottoscrivo l’appello.
    Roberta Guccinelli

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