Ritratto di un disarmo. Italia fanalino di coda europeo della formazione universitaria (di Marco Zatterin)

mercoledì, 21 Settembre, 2011
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Continueranno a dire che è colpa dei giornali, forse dei komunisti o forse ancora dell’Europa. Ma è chiaro che non è cosi. L’azienda Italia che funziona come una vecchia Trabant a cui non è stato fatto il tagliando da prima della caduta del Muro è malata dentro per colpa di chi l’ha governata da decenni a questa parte. Chi riesce a trovare una sua strada, in casa e fuori, lo fa contro tutto e tutti. Sono fuoriclasse, imprenditori, scienziati, esperti di cose magnifiche, gente di talenti in mille campi. Eppure il sistema non funziona perché i governi non lo fanno funzionare. Perché si investe poco e male, perché si è diffusa la logica della scorciatoia che semina polvere di stelle e fa dimenticare che per andare avanti bisogna investire e sudare parecchio.

La Commissione europea ha pubblicato delle statistiche ci fanno veramente male, numeri tragici per una delle prime economie dell’evo moderno, per un paese dal potenziale immenso svilito da politici non sempre interessati la bene comune. Sono sulla formazione secondaria, il motore dello sviluppo. Dicono che andiamo veramente male. Ma veramente veramente male. (continua la lettura su LaStampa.it).

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2 commenti a Ritratto di un disarmo. Italia fanalino di coda europeo della formazione universitaria (di Marco Zatterin)

  1. Andrea Zhok
    sabato, 24 Settembre, 2011 at 14:54

    Chissà com’è che siamo in questa situazione? Mah!?
    A titolo di suggerimento, per chi se lo fosse perso, riporto qui sotto un comunicato del Ministero dell’Università e della Ricerca, relativo all’epocale scoperta di ieri.

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    Roma, 23 settembre 2011

    Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
    “La scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza.”

    “Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
    Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.”

    “Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.”

    “Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante”.
    ————————————————-

    WOW! Mi sento già un po’ più orgoglioso di essere italiano.

    Peccato che i neutrini passino attraverso la materia e non abbiano bisogno di alcun tunnel, che infatti non c’è. Una bella fortuna, perché pensate a quanto sarebbe costato farlo, se già solo immaginarlo è costato al Ministero 45 milioni.

  2. Yure
    mercoledì, 28 Settembre, 2011 at 18:58

    Il tunnel della Gelmini è un’altra di quelle opere fatte a metà, all’italiana: più di 700 chilometri senza un autogrill, non mi stupisce che i neutrini abbiano avuto tanta fretta di attraversarlo. Sarei andato più veloce della luce anch’io.

    Però quest’uscita della Gelmini (che mi ricorda quella di un’altra grande donna della politica, la Carlucci in polemica con Maiani nel 2008) esemplifica molto bene l’atteggiamento di chi governa il paese nei confronti della cultura, che si può riassumere nella frase “non lo so, non me ne frega e non mi interessa che si sappia che non lo so”.
    Dico “della cultura” perché è pur vero che le beghe dei neutrini sono cose che interessano solo gli ingegni minuti, e molti sarebbero pronti a perdonare svarioni di argomento tecnico come questo visto che sono “ben altre le cose importanti”; ma lo stesso atteggiamento c’è nei confronti di qualunque cosa non sia direttamente commestibile, quindi non si salva nessuno se non il cuoco, l’olgettina, l’appaltatore ed eventualmente l’avvocato che ti leva di torno quei giudici noiosi. L’università produce un sacco di cose non direttamente commestibili, quindi è inutile.
    In questo le Gelmini e le Carlucci rappresentano benissimo la maggioranza dei cittadini. C’è un bell’accordo tra governati e governanti: una situazione da democrazia perfetta.

    Perciò non comprendo il lamento di Marco Zatterin: tutto sta andando per il meglio, con gli eletti che realizzano le volontà degli elettori. Che importa essere ultimi in classifica in una gara che nessuno vuole fare?

    Magari qualcuno potrà azzardare una frasetta del tipo “ma il futuro?”. Beh, che importanza ha il futuro in un paese in cui gli over 70 possono sia votare che candidarsi? (OK, OK, in ogni paese possono 🙂 )

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